
Le Grotte di Castelcivita
Alle porte del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, in provincia di Salerno, le Grotte di Castelcivita costituiscono, con i loro 1700 metri di percorso turistico su un totale di circa 5000, uno dei complessi speleologici più estesi dell’Italia meridionale.
Il sistema di cavità sotterranee, anche noto come “Grotte del Diavolo”, “Grotte di Spartaco” o “Grotte Principe di Piemonte“, si apre a circa 94 metri di altitudine, tra le rive del fiume Calore ed il versante sud-occidentale dei Monti Alburni, mostrando da subito un suggestivo scenario di gallerie, ampi spazi e strettoie, scavate dall’azione millenaria dell’erosione carsica.
Dopo numerose esplorazioni speleologiche, documentate già a partire dalla fine dell’Ottocento, nel 1972, le grotte di Castelcivita acquistano una notevole rilevanza paleontologica, grazie alla localizzazione di interessanti depositi archeologici, proprio all’ingresso della cavità. Dall’analisi dei reperti recuperati (strumenti in pietra e resti fossili) si è potuta accertare una frequentazione umana del sito risalente a circa quarantamila anni fa.Il fascino delle testimonianze relative alle abitudini di vita dell’uomo preistorico e la suggestione di straordinari fenomeni naturalistici e geomorfologici, realizzano, all’interno delle grotte di Castelcivita, l’incanto di un surreale paesaggio sotterraneo ancora attivo, in cui l’incessante stillare delle volte, continuando a formare stalattiti e stalagmiti, accompagna il cammino di numerosi visitatori durante tutto l’anno.